domenica 9 giugno 2013

Condividere è un business

C'è la crisi, non ci sono soldi, pochi investitori, ecc., tutto vero. Ci sono però altre risorse che generano profitti, ricchezza e lavoro: Noi e le idee.

La farò breve e schematica, il concetto in se è semplice.

Ci sono siti che hanno traffico, utenza, reputazione e che generano profitto spesso, quasi sempre, con l'advertising. Campagne PPC, CPM, AdSense e quant'altro gira.

Ci sono idee, chi ha il colpo d'occhio, l'intuizione e la capacità di concretizzare l'idea, presupponendo che abbia i fondi necessari. Frequentando alcuni ambienti, cercando fra le amicizie, può essere anche facile tirar su un gruppo di lavoro e creare il prodotto finito. Fin'ora diciamo che l'investimento è diciamo pari a zero, anche se non è così perché il lavoro e il tempo speso vale, e vale tanto.

Bisogna ora pubblicizzarla, farla conoscere, fare marketing. E qui il passaparola degli amici non basta sicuramente.

Le revenue share sono secondo me il modello vincente, nulla di nuovo se non che (almeno personalmente) trovo molta resistenza in Italia, mentre quasi pratica comunque in altri paesi. Perché?

Ho iniziato la mia carriera nell'internet industry in una società che ha fatto la sua fortuna con il modello revenue share, forse poco conosciuta se non sconosciuta a molti, Mamba.ru - network di siti di incontri, pulito semplice e senza fronzoli, gratuito e con un modello di business vincente, crea la sua fortuna con partnership in revenue share con altri portali, anche tra i più grandi che di certo non hanno bisogno di revenue share (vedi Mail.ru).

Perché se invece lo propongo a Virgilio.it, Libero.it, RCS, a anche portali minori, ci si trova di fronte a un muro?

Penso che specialmente in questo momento, sia dovere di chi ha un posto rilievo nella classifica di popolarità, aprire al modello revenue share.

Leggo diversi gruppi, dove, "startupper" o "esperti di settore" discutono su definizione di startup, scalabilità, quale posto sia migliore per concentrare risorse - Milano, Roma, Torino - iniziando ancora una volta battaglie di becero campanilismo, senza contare che, a mio parere, parlare di localizzazione in un'industria come internet, e specialmente in Italia dove le distanze sono minime, mi sembra alquanto paradossale.

Io dico, iniziamo a creare sinergie in questa via... una volta creato un ecosistema funzionale in rete, saranno (forse) le amministrazioni locali a chiamarci e offrirci i vantaggi migliori.

Per chi vuole, per chi ritiene e crede che sia un modello funzionale e è disposto a mettersi in gioco, apro questo gruppo su Google+, "Sinergie digitali", io ci credo perché l'ho provato.


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